Sboccia un nuovo progetto: storie profumate di nature umane, animali e vegetali con un blog.
..Da qualche mese un pensiero gira nella mia testa, quello di condividere con un blog alcune storie legate ad un luogo magico, come chi passa da queste parti sembra spesso confermare e soprattutto sentire..Il luogo è l’Abbazia dei Sette Frati in provincia di Perugia dove io, Annalisa Sposini, ho vissuto in modo stabile fino al periodo dell’università, ma è stato proprio quando sono diventata un po’ più nomade che la consapevolezza già emersa da tempo di dover contribuire alla vita attiva di queste mura in piedi da più di mille anni, ha preso il sopravvento…Questo intento mi ha portata ad abbandonare il mio lavoro di grafica pubblicitaria ed un percorso per far onore al famoso “pezzo di carta” in Scienze della Comunicazione e a partire con l’Agriturismo Fratres all’interno dell’Abbazia e con il suo mondo per dedicarmi a quello che più amo.
Ma le mie storie sono solo timidi passi nel lungo percorso di questa millenaria e diventano racconti con il solo scopo di annotare e fermare in qualche modo sensazioni e attimi che possano essere colti come i frutti e fiori della natura da chi li sa scorgere tra la vegetazione poichè da questo prendono forma.
Quindi da dove iniziare? Direi dall’inizio di tutto, dai semi e nello specifico da quelli che ho conservato o meno in questi giorni….
In questo periodo infatti il caldo ed il sole hanno ben essiccato queste forme di vita latenti, quindi tutti a raccoglierli pronti ad infondere nuovi inizi a primavera!
Nello specifico ieri mattina sono entrata nella foresta di carote selvatiche in quella che era l’aiuola di fiori selvatici nati con i semi arrivati dalla Francia, ma l’intento anarchico con cui è nato questo spazio a fianco del giardino officinale, ha preso il sopravvento e le carote giganti hanno coperto e sovrastato le altre forme di vita!…Credo che questo comunque sia l’anno delle carote selvatiche perchè se ne vedono tanti dei loro ombrelli bianchi ai bordi delle strade e dei campi…mi piacciono molto, anzi le ho utilizzate insieme alle mie erbette anche per i centrotavola aromatici per il matrimonio di Andrea e Lucia, ma sono diventate troppo infestanti, quindi sono dovuta procedere con il disboscamento..come un folletto fra gli alti fusti che venivano tagliati ho potuto scorgere ancora verdeggianti le viole della zia Maria, le prime piante arrivate in questo lembo di terra, i garofanini bianchi ormai sfioriti, timide bocche di lupo comprate insieme a mio padre e quello che resta della digitale (…ma è ancora viva!!), tutto questo sotto una pioggia di semi che cadevano dagli ombrelli secchi delle carote. Una fatica immane ma ne è valsa la pena perchè soprattutto ho messo da parte i semi dei fiordalisi blu, bianchi e rosa e strappando le erbacce, anche cattivi pensieri che ronzavano nella mente dalla scorsa settimana in cui ricorreva il primo anniversario della scomparsa improvvisa e prematura di mio padre. Con lui ho condiviso per anni tante chiacchierate davanti al camino, azioni concrete sul campo, scontri e risate di due caratteri uguali, fino a rendere questo sogno realtà, realtà che ho portato e porto avanti anche con un’altra parte fondamentale, mio marito e ora più che mai verso nuovi orizzonti….
Uno è apparso proprio ieri strappando le erbacce, come se sradicare le malerbe ripulisca anche la mente e ti faccia guardare oltre…effetti benefici del giardinaggio, come sostenuto anche da Pia Pera in uno dei suoi bellissimi libri*. Quale sia la nuova idea comparsa ieri ve lo dirò nel prossimo articolo, riguarda i semi e altro….ma è una sorpresa!
* Pera P. (2011) Giardino&Orto Terapia. Adriano Salani Editore S.p.A. Milano. 2011