BOSSO, BUSSOLA, BOSSOLO E BUSSOLOTTI!

24.05.2019

Chi avrebbe mai detto che il legno del bosso era così usato in passato tanto da lasciare più di una traccia?

La sua durezza oltre che a simboleggiare perseveranza e stoicismo ha fatto sì che fosse usato per vari contenitori nel Medioevo tra cui quello contenente la bussola appunto, uno contenente medicamenti detto bussolotto e contenitori per una dose di polvere da sparo che venivano appesi e sigillati con la cera, i bossoli. È una pianta fortissima, non teme il caldo ed il freddo ed è stata usata tantissimo nelle siepi nei giardini rinascimentali, per questo nel nostro piccolissimo abbiamo scelto di metterne due esemplari all’ingresso del camminamento che porta alla fontana per ricordare un po’ anche la fase di quest’epoca fiorente per il giardinaggio, oltre a quella medievale. 

Se penso al bosso ed ai giardini visitati sicuramente mi ricordo di quello di Villa Gamberaia a Firenze, dove le siepi di bosso spesso doppie, sottolineano l’andamento allungato, o quello del giardino Giusti dove dal belvedere si vede uno dei più bei panorami di Verona, quello di Palazzo Pfanner a Lucca nato dal genio di Filippo Juvarra e dove sono state girate anche scene del celebre film “Il Marchese del Grillo” con Alberto Sordi. Un bellissimo ricordo lo conservo anche al giardino monumentale di Valsanzibio a Padova dove era con me e Francesco anche Linda…mi ricordo nel bellissimo labirinto storico non si poteva passare con il passeggino giustamente per non urtare gli esemplari di bosso del seicento. Molto bello anche quello di Villa Pisani a Padova. 

Magda invece mi dice che in profumeria è poco usato, però confrontandosi con una sua cara amica Gabriela Guidetti amante di cinema, il bosso che crea meravigliosi labirinti,  la fa pensare ad una scena del film Orlando del 1992 di Sally Potter. Inghilterra, 1750. Una donna solleva la gonna ricca di pizzo e di balze e fugge via correndo veloce, cinta da un muro di tralci verdi, l’ingresso di un intricato labirinto…

Poi inciampa e cade bocconi sul terreno che l’accoglie, umido e soffice di erba, così lei si abbandona a quel contatto come tra le braccia di un amante ed esclama: “Natura, natura. Io sono la tua sposa, prendimi!”


Orlando è un essere straordinario che percorre il tempo e identità sessuali, perché prima uomo poi donna, dal XVII al XX secolo Orlando vive un impasto di molteplici personalità che gli/le fa avere una conoscenza dell’essere persona, non legata ad eventi storici e mode…


Se Orlando avesse la possibilità dare un nome agli odori che le trapassano il cuore e le narici dentro quel labirinto, è probabile che esclamerebbe Mûre et Musc creata da L’Artisan Parfumeur nel 1978, in cui
le note fruttate portano al fondo verde e umido di muschio, sensuale e misterioso, una sorta di linfa che disvela una femminilità intima, calda e carnale.

Insomma la fermezza del bosso ci ha permesso di viaggiare con la fantasia passando per varie epoche, fra giardini meravigliosi e toccano anche il cinema, con una nota profumata che sa di labirinti verdi! 

Niente male per una pianta così umile e semplice, attenzione, potrebbe anche esservi utile per contenere una bussola nel caso in cui vi perdiate nelle vostre giornate piene.

E allora rilassatevi e godetevi il week end!